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UN DRIVE-IN A VALMONTONE PERCHE' NON ATTIVARLO?

Aggiornamento: 5 mag 2021

COVID, LA STRUTTURA DELL'HOSPITAL SAREBBE IDONEA PER L'EMERGENZA. DAL SINDACO NESSUNA RISPOSTA

Siamo nel pieno della seconda ondata dell’epidemia da coronavirus e, seppur da tutti ampiamente preventivata, questo evento ha colto impreparato il nostro Paese.

Purtroppo nei mesi scorsi è mancata una programmazione seria ed efficace: non si è potenziato il sistema dei trasporti, non è stato rafforzato il servizio sanitario nazionale e non si è adeguatamente supportata la medicina di base.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il numero dei contagi aumenta di giorno in giorno e con esso, purtroppo, anche quello dei decessi. In questo contesto lo spettro di nuovo lockdown nazionale non è ancora scongiurato, eventualità questa che darebbe il colpo di grazie alla nostra già fiaccata economia.

Anche nel nostro distretto sanitario la situazione è preoccupante, nonostante lo sforzo e l’abnegazione profuso dagli operatori sanitari impegnati in prima linea, nella ASL Roma 5 c’è stato un vero e proprio black out gestionale nelle scorse settimane.

E’ saltato completamente il tracciamento dei contagiati, le risposte ai tamponi effettuati – quando non sono andate perdute – hanno avuto tempi lunghissimi, non si è fornita l’esatta informazione ai Sindaci sul numero dei contagiati del proprio Comune. A tutto questo va aggiunto che le strutture ospedaliere sono ormai prossime al collasso e il sistema dei 118 è allo stremo.

A scontare tutto ciò naturalmente sono i cittadini che pagano sulla propria pelle le inefficienze e i disservizi di questa scellerata gestione. Per questo nei giorni scorsi abbiamo voluto inviare, come consiglieri di opposizione, una richiesta di chiarimenti alla ASL informando al contempo anche la Procura della Repubblica di Velletri.

Riteniamo che tutto ciò sia ingiustificabile e che i vertici della ASL debbano rispondere personalmente per tale situazione. In tal senso, quindi, ci appaiono deboli o addirittura deferenti le proteste di alcuni Sindaci del territorio, quasi tutti appartenenti allo stesso schieramento politico, nei confronti della ASL o della Regione Lazio.

Occorrerebbe molto più coraggio! Per quanto riguarda la situazione epidemiologica a Valmontone, a differenza della prima fase della pandemia dove il numero dei contagiati è stato molto basso, c’è da essere allarmati; l’ultimo comunicato dell’amministrazione parla di circa 163 positivi al COVID-19.

Da qui la mia idea di utilizzare la Valmontone Hospital S.p.A., con la quale gestiamo in nostro Ospedale, per testare in modo più incisivo la popolazione valmontonese e non solo.

La proposta è quella di utilizzare la società mista a maggioranza pubblica (31% ASL, 20% Comune di Valmontone e 49% ATI Magis Hospital) - che oltretutto ha nel socio privato anche il proprietario di una struttura sanitaria con annesso laboratorio di analisi accreditato - per gestire, con personale diverso da quello attualmente utilizzato nell'ospedale, un drive-in a Valmontone in una struttura pubblica messa a disposizione dall'amministrazione comunale.

L’attivazione del drive-in, oltre a fornire un migliore servizio ai cittadini, consentirebbe anche di alleggerire il congestionamento dei drive-in del territorio gestiti dalla ASL.

Tale struttura sarebbe inoltre di fondamentale aiuto per l’amministrazione comunale per le attività di contrasto e contenimento al COVID-19, penso alla possibilità di effettuare rapidamente i tamponi nelle scuole, al personale comunale, agli operatori sociali, ecc.

Tutto bello quindi? Purtroppo no, perché manca la volontà politica di realizzarlo. Il Sindaco Latini ci ha fatto sapere che la Valmontone Hospital deve continuare a fare quello che fa e non va potenziata.

Che dire? A noi appare del tutto incomprensibile tale decisione, ancor di più perché non si è nemmeno voluto verificare la fattibilità realizzativa. Non vogliamo pensare che si escluda a prescindere, solo perché la proposta arriva dall’opposizione.

Sarebbe di una tristezza infinita perché, se così fosse, il dispetto non lo si sta facendo a noi ma ai cittadini valmontonesi.

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