Le città sono organismi viventi e in continua trasformazione, attori sempre più importanti del nostro tempo. Nonostante coprano solo il 2% della superficie terrestre, infatti, le aree metropolitane ospitano il 54% della popolazione mondiale, consumano il 60% dell’energia globale, producono una quota analoga di emissioni inquinanti e lasciano dietro di sé il 70% dei rifiuti. In compenso valgono il 70% della ricchezza del pianeta e influenzano costumi e culture molto al di là dei propri confini.
Poiché in tutte le summenzionate dimensioni l’importanza relativa delle città è destinata a crescere nei prossimi decenni, si moltiplicano le riflessioni intorno a questa tematica, nel tentativo di migliorare il vivere urbano e definire pratiche virtuose.
In generale le città hanno acquisito una centralità nel dibattito sullo sviluppo sostenibile e non a caso a loro è stato dedicato l’obiettivo dell’agenda ONU che dice di “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.
A questo punto si pongono domande sostanziali: Come si costruisce uno sviluppo sostenibile a livello urbano? Si può vincere questa sfida decisiva per l’umanità?
L’ISPI ha elaborato uno studio sull’energia urbana, provando a definire un modello che colga gli elementi dinamici di dieci grandi città, non solo guardando alla prosperità di una città ma anche e soprattutto all’energia risultante di forze in movimento e non sempre armoniche.
Analizzate: Chicago, Londra, Milano, San Paolo, Shanghai, Buenos Aires, Lagos, Singapore, Toronto, Johannesburg – “global cities” scelte per importanza e crescita impetuosa.
Lo Studio definisce cinque diversi tipi di energia, misurando il valore di crescita di ogni tipologia di energia in base a vari indicatori:
· ENERGIA ECONOMICA (rapporto occupati – pensionati, tasso di disoccupazione, aspettativa di vita alla nascita);
· ENERGIA CINETICA (uso del trasporto pubblico, traffico aeroportuale, accesso a internet, congestionamento urbano);
· ENERGIA SOCIALE (diseguaglianza economica, disoccupazione giovanile, livello di democrazia, partecipazione femminile);
· ENERGIA ATTRATTIVA (apertura del business, tasso omicidi, copertura medica, livello di istruzione);
· ENERGIA AMBIENTALE (concentrazione PM10, emissioni, riciclo dei rifiuti).
Ne emerge un ritratto delle città analizzate che consente di ipotizzare alcune linee di tendenza future.
L’immagine di ogni città è resa da un pentagono, in cui ciascun vertice rappresenta un’energia: maggiore sarà la superficie del pentagono, più alta sarà l’energia totale della città; quanto più regolare la forma del pentagono, maggiore sarà l’equilibrio tra le cinque energie.
La qualità della vita può essere facilmente misurabile e misurata e, pertanto, migliorata puntando alla crescita dei singoli indicatori, espandendo i lati del “pentagono” perché si ottenga la massima superficie, e si vinca la sfida delle città e di un vivere urbano sempre più “energico”.
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