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Stefano Raucci

"Il settore giovanile è il nostro orgoglio"

Il presidente del Colleferro racconta la società rossonera, dalla Prima Squadra alla Scuola Calcio, passando per l'Agonismo



Federico Moffa, Presidente SSD Colleferro Calcio

Il Colleferro ha chiuso il 2023 con l’ottavo posto nel Girone B di Eccellenza Lazio.

Le ambizioni della società rossonera erano probabilmente diverse, ma ci sono state alcune difficoltà che il club è stato chiamato ad affrontare negli ultimi mesi.

Il presidente Federico Moffa ha raccontato in una lunga video intervista pubblicata sui canali social del Colleferro, ( https://youtu.be/ooNua8VRo9Y?si=LgTZxfhGxeLs5bEM )

il progetto iniziato circa tre anni fa insieme al patron Giorgio Coviello.

Di seguito le parole del presidente rossonero.

Siamo alla chiusura del 2023 e siamo qui per fare un po’ un bilancio di quest’ultimo periodo. Abbiamo iniziato nel 2021 con il patron Giorgio Coviello e abbiamo pensato subito ad un rilancio importante a livello infrastrutturale di tutte e due le nostre sedi. Lo stadio Andrea Caslini e il campo Bruno Di Giulio. In 20 anni non c’era mai stata una ristrutturazione così generale nelle nostre due case. Nuovi spazi per gli spogliatoi, nuova infermeria, creazione di una sala video e di una palestra per gli atleti. La prima regola importante per noi è quella di avere per i tesserati una casa degna di questo nome.

Da lì siamo partiti per rifondare la Prima Squadra e provare in tutti i modi a riportarla in Eccellenza.

La squadra militava nel campionato di Promozione. Dopodichè abbiamo messo le mani sul Settore Giovanile e abbiamo iniziato da subito a convogliare le nostre forze sulla Scuola Calcio. Ricordo che all’inizio gli iscritti erano circa 80-90 bambini, oggi siamo arrivati ad averne 210-215. Siamo diventati Scuola Calcio Élite di terzo livello, con istruttori competenti e qualificati. Poi ci siamo buttati a capofitto sull’Agonismo perché sappiamo benissimo cosa significhi il futuro del Colleferro Calcio e il futuro sostenibile di una Prima Squadra. Abbiamo quindi investito anche lì, riuscendo a conquistare dopo tanti anni un campionato Juniores Élite.

Sono stati tre anni veramente intensi per cercare di portare fuori dalle macerie una società che, a mio avviso, tre anni fa non era degna di questo nome. Poi siamo arrivati alla Prima Squadra, cercando subito di metterla in condizione di competere con altre grandi realtà, come lo era il Sora nel 2021, come lo era la Lupa Frascati. Il primo anno ci salvammo da un playout e programmammo un secondo anno importante che ci portò a competere fino all’ultima giornata per la qualificazione ad un campionato superiore. Purtroppo non siamo riusciti in questo intento, arrivando terzi.

Arriviamo a quest’anno.

Abbiamo iniziato con un cambiamento importantissimo che è stato quello del logo e che rivendico fortemente.

Serviva dopo 20 anni una rigenerazione di un logo importante che aveva fatto il suo tempo.

Quando si parla di proiettare una società verso il futuro, bisogna reinventarsi. Abbiamo anche progettato una squadra che potesse competere per provare a salire di categoria. Il nostro sogno è quello di riportare questa realtà dopo tanti anni in Serie D. Come in tutte le storie si incappa in dei momenti turbolenti. Non pensavamo che dopo l’addio di un allenatore e di un direttore sportivo, la metà dei calciatori chiedesse la risoluzione del contratto per andare altrove.

Ci siamo dovuti scontrare con questa realtà. Li abbiamo liberati, perché chi sta qui deve starci con convinzione. Insieme al nuovo direttore sportivo abbiamo ricostruito la squadra.

Speriamo che il 2024 ci porti grandi soddisfazioni. Ce lo auguriamo per tutti i ragazzi, dall’Agonistica alla Prima Squadra. Ringrazio i responsabili di ogni settore, i tesserati, i nostri tifosi e il patron Giorgio Coviello, perché è grazie a lui se il Colleferro oggi è diventata una realtà importante, che viene seguita anche fuori regione.”

 

Se la prima squadra fatica, il settore giovanile invece vi sta regalando grandi gioie.

Con l’Under 19 siamo in piena corsa per un traguardo leggendario, quello dei play-off: sarebbe la prima volta nella nostra storia e un motivo di gran vanto per tutta la società. Anche nelle altre categorie stiamo facendo molto bene, sia negli Elite che nei Regionali. Devo dire che questi risultati non sono casuali, ma sono frutto di un lavoro cominciato diversi anni fa. Io ed il patron Giorgio Coviello su questo siamo perfettamente allineati: non c’è progetto prima squadra senza progetto settore giovanile. Questi due aspetti devono camminare di pari passo, sennò il castello cade. Siamo orgogliosi di avere già adesso diversi elementi facenti parte dell’Eccellenza cresciuti con i colori del Colleferro, ma puntiamo nel futuro prossimo ad averne ancora di più”.

 

Ha parlato del patron Giorgio Coviello: come sta vivendo questa annata?

Con Giorgio c’è un rapporto splendido, ci sentiamo spesso e parliamo di tutto, non solo di calcio. Anche lui è dispiaciuto per le difficoltà che abbiamo riscontrato con l’Eccellenza ma al tempo stesso soddisfatto di quanto fatto dai più piccoli. E’ un combattente come me ed anche a lui adora le sfide: per noi nulla è perduto”.

 

Nulla è perduto neanche per la tifoseria, che vi segue sempre numerosa.

Colleferro è una piazza importante del nostro calcio, direi storica. E’ una piazza che sogna la Serie D da 40 anni, un lungo periodo in cui non ha mai smesso di crederci, non facendo mai mancare il sostegno alla squadra. Fin dal nostro avvento ci siamo presentati al pubblico come una proprietà ambiziosa e questo ovviamente ha fatto aumentare le aspettative su di noi. Colleferro è una realtà non molto grande, io abito qui e posso dire di conoscere personalmente i nostri tifosi: anche per questo ci tengo a ringraziarli uno per uno perché ogni volta che il Colleferro scende in campo gli spalti sono gremiti. C’è stata qualche critica amara e, non lo nascondo, qualche boccone amaro da mandare giù, ma fa parte del gioco. L’importante è che quando il Colleferro scende in campo tutti tifino per gli stessi colori”.

 

Ma se il Colleferro arriva secondo, chi vince il girone?

Bella domanda (ride, ndr), ci sono tante squadre forti. Terracina ed Unipomezia mi hanno impressionato e credo abbiano qualcosa in più, anche se il Certosa è molto vicino e sta facendo un percorso straordinario. Se dovessi fare un nome direi Unipomezia”.

 

La gioia più grande e la delusione peggiore di quest’anno.

La soddisfazione maggiore a livello di prima squadra l’ho ricevuta domenica scorsa con la vittoria contro la Vis Sezze: ripeto, venivamo da un periodo nero condito anche da parecchia sfortuna, questi 3 punti, meritati, sanno di liberazione. A livello generale, invece, sicuramente il riconoscimento come Centro Federale Territoriale da parte della FIGC è stata un’emozione unica, un motivo di vanto per tutta la città. Per la delusione peggiore direi di aspettare fine anno e vedere come andranno a concludersi i campionati (ride, ndr)”.

 

Spesso le viene chiesto il suo sogno più grande per questo finale di stagione. Io le chiedo invece quale obiettivo considera più a portata di mano per il Colleferro?

Credo che quello più facilmente raggiungibile sia giocarsi i play-off con l’Under 19. Entreremmo dritti nella storia del Colleferro”.



 

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