E’ lì da più di sessanta anni eppure ora sembra con più slancio svettare verso il Cielo, dopo aver vegliato per decenni sulla storia di una intera comunità, fatta di credenti e non credenti; è il campanile della chiesa della Parrocchia Maria S.S. Immacolata a Colleferro, purtroppo rimasto per più di quaranta anni inutilizzato per problemi strutturali.
Ancora freschi sono i lavori di restauro del campanile e dell’intero complesso della parrocchia, con un progetto di totale restyling per un rinnovamento sostanziale, avviato dall’allora parroco, nonché direttore della Caritas diocesana, don Cesare Chialastri, a cui la parrocchia fu affidata nel 2017 quando fu riconsegnata alla Diocesi di Velletri dai Frati francescani conventuali, presenti a condurre la parrocchia sin dal momento della sua fondazione, nel 1956. Il progetto porta la firma e il segno indistinguibile dell’Architetto Roberto Felici, eclettico, creativo e raffinato fiore all’occhiello della nostra città, anima bella e appassionato professionista dall’esperienza vasta e dalla preparazione magistrale. La committenza all’architetto Felici è arrivata quasi per caso, da una richiesta di Don Cesare di aiuto per la parrocchia, fatta in fretta una domenica, dopo una Santa Messa, all’architetto. Già dopo la prima chiacchierata, scattata una intesa per maggiore conoscenza e aperto il varco della fiducia reciproca, entrambi si rendevano conto che per realizzare un sogno non bastava spostare qualche tramezzo né un semplice parere, per quanto professionale. Don Cesare e l’Architetto Felici hanno qualcosa in comune che non sapevano ancora l’uno dell’altro: la capacità di vedere oltre, di figurarsi quello che ancora non c’è, con un moto del cuore generoso, una visione prospettica coraggiosa e una profonda dimensione spirituale, cioè la capacità di sognare e di farlo in grande! Questa comunanza di spirito, il mettere passione e amore in ciò che si fà, seppure in ambiti distinti e sulla scorta di diverse competenze tecniche ed esperienziali, ha favorito l’avvio di un vero e proprio progetto di ristrutturazione dell’intero complesso parrocchiale, nell’ambito di un progetto più ampio volto a porre attenzione concreta alle tante richieste di aiuto rivolte alla parrocchia negli ultimi anni, per le tante vecchie e nuove “povertà” rilevate, il cui ascolto profondo ha portato alla importante decisione del parroco e del Consiglio Pastorale di mettere a disposizione gli ampi locali della parrocchia, un tempo popolati di giovani e giovanissimi e ormai quasi inutilizzati, per opere di accoglienza diurna e notturna, in una ottica di “carità” non a parole ma a fatti e che vedrà coinvolti tanti volontari con le diverse competenze nella gestione pratica dell’opera, con l’apertura di un nuovo centro di ascolto, di una mensa, di servizi e di una unità abitativa. Il desiderio di carità concreta, la creazione di spazi adeguati per l’ospitalità, la volontà di far sentire “a casa” chiunque arrivi alle porte della parrocchia, sono valori cardini del progetto, che, sostanzialmente, ha riportato al centro l’essenziale, il cuore della Buona Novella, per rafforzare il senso della comunità cristiana, praticare l’accoglienza e l’aiuto dei più fragili, sulla base di una preghiera corale e rinnovata, capace di rinvigorire la dimensione spirituale di ogni fedele. In questa direzione sono stati pianificati ed eseguiti tutti i lavori di rifacimento sia all’interno che all’esterno della chiesa, degli uffici, degli spazi comuni, degli impianti, del tetto, fino al consolidamento del campanile. L’area liturgica all’interno della chiesa è stata riallineata ai canoni in vigore, in particolare c’è stato lo spostamento dell’ambone dell’altare principale e del tabernacolo nell’altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù.
E’ stato installato un nuovo impianto di illuminazione ed è stato distribuito un nuovo colore sulle volte della chiesa per ridare potenza, brillantezza ed essenzialità ad un luogo sacro che pareva sbiadito dal tempo passato, sovraffollato da quadri e sculture aggiunte man mano, e di fatto quasi buio e malinconico.
Le volte della chiesa sono ora di un azzurro brillante, colore scelto attraverso lo studio delle tessere del mosaico della S.S. Immacolata dell’abside; la sensazione del fedele nell’entrare in chiesa è che tutta la comunità è ora sotto il Manto della S.S. Immacolata, stretta in un solo abbraccio, materno ed avvolgente, e che il Cielo sembri toccare la terra, ricordando così la missione di ogni donna e di ogni uomo di buona volontà, ovvero amato dal Signore, portare il Cielo sulla terra, “come in Cielo così in terra”.
Il rifacimento dell’esterno della chiesa ha richiesto uno studio approfondito dell’assetto urbanistico e del contesto ambientale circostante la parrocchia.
Al “caos” dei vari colori del contorno - da via XXV Aprile a Via Consolare Latina - , la risposta è stata la scelta del bianco perlato, un colore dalla funzione riordinatrice per la riqualificazione del contesto e la messa in risalto della chiesa come punto di riferimento per la cittadina.
Il campanile è stato riportato allo splendore e alla centralità della sua funzione: si presentava infatti trascurato, senza più un ruolo, sia a livello simbolico che a livello urbanistico; fortemente legato all’onda della facciata, è stato, con la ristrutturazione, riportato alla sua importanza, utilizzando il colore allo scopo di restituirgli slancio e senso di verticalità, come a sottolineare il bisogno di elevazione verso l’Alto presente nel cuore di ognuno che nel suo intimo conserva la scintilla divina - così come nella chiesa e nel tabernacolo si conserva vivo il Corpo del Signore. Diverse sono state le prove cromatiche, stagliando il colore verso l’azzurro di un cielo terso e poi verso il grigio di una giornata plumbea, con l’obiettivo di individuare la cromatura adatta a dare la massima visibilità al campanile come punto di riferimento urbanistico, e non solo, per la città; la scelta è stata quella di un colore aranciato/mattoncino, che ben spiccava verso il cielo e segno di grande energia e di unione tra il cielo e la terra, la natura, l’umanità intera, colore che si è rivelato in perfetta armonia con il contesto urbanistico circostante e molto ben visibile nelle diverse prospettive e visuali della città.
Gli spazi degli uffici , della sacrestia e gli spazi destinati all’accoglienza sono tutti rinnovati, non più corridoi lunghi e bui ma un grande spazio che dia il benvenuto a chi arriva e tutti funzionali alle attività caritative e di ospitalità che saranno attivate con l’aiuto di tanti e per tanti Ora non c’è buio che possa essere d’ostacolo, la S.S. Immacolata è ben visibile anche di sera, il nuovo impianto di illuminazione permette una vista emozionante della chiesa, che regala stupore e bellezza, mostrando a tutti dove rivolgersi quando il cuore, attanagliato dalla morsa dell’incertezza e confuso dalle tante voci del mondo, sente nostalgia del Cielo, e aprendo la porta come una madre a tutti i figli dispersi. Davvero una meravigliosa opera la nostra chiesa, dove architettura, carità e volontà di realizzare il bene comune portano il cuore e lo spirito ad alzare lo sguardo e a desiderare di realizzare il sogno di Dio, un sogno di felicità, la nostra. Prezioso il lavoro, durante la realizzazione dell’opera, del Consiglio Pastorale e del consiglio degli Affari Economici che in molte riunioni hanno offerto consigli e idee.
Un grazie speciale a don Cesare Chialastri, all’Arch. Roberto Felici e a già da ora a tutti quelli che daranno il loro contributo per rendere possibile ciò che adesso sembra impossibile.
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