Lo scorso 28 novembre è stata pubblicata online la consultazione pubblica del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sullo schema di decreto per le comunità energetiche, con cui si chiama a partecipare attivamente la comunità (imprese, cittadini e tutti gli attori istituzionali) per individuare i criteri e le modalità per la concessione degli incentivi utili a realizzare impianti alimentati da fonti rinnovabili da inserire nelle comunità energetiche.
Ma cosa sono le comunità energetiche?
Regolate dall’articolo 42-bis del Decreto Milleproroghe 162/2019, sono delle associazioni di soggetti, cittadini e/o pubblica amministrazione e anche soggetti industriali, che decidono di investire insieme in un progetto di autoproduzione di energia.
Il meccanismo di fondo delle CER è molto simile a quello del fotovoltaico, con la differenza che l’impianto dei membri della comunità non deve essere presente necessariamente sul tetto di uno dei soggetti, ma può trovarsi anche in una zona limitrofa.
I soggetti coinvolti decidono perciò di condividere la produzione ed il consumo di energia derivante da fonti rinnovabili limitrofe. Questo si rivela molto proficuo soprattutto per le imprese, che beneficeranno di un vantaggio competitivo non indifferente.
Non soltanto si metteranno al riparo dalle fluttuazioni del mercato delle fonti energetiche classiche, ma al contempo potranno rientrare del costo di investimento molto velocemente, considerando da un lato l’attuale alto costo dell’energia e dall’altro gli incentivi previsti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Come afferma Venturini, CEO di Enel X Italia, siamo ancora in attesa del regolamento completo attuativo per rendere questo tipo di procedura più “democratica” per i soggetti che accetteranno di farne parte. Tuttavia, questo è un grande passo per la “democratizzazione della generazione dell’elettricità”. Stiamo progressivamente passando da un modello di energia centralizzata e verticalmente integrata ad un modello di energia distribuita, al contrario, integrata orizzontalmente.
Da una produzione incentrata in piccoli impianti alimentati a fonti fossili a una rete di piccoli impianti più distribuiti sul territorio, alimentati da fonti rinnovabili che permettono una linea diretta tra produttore energetico e consumatore finale.
Il Sole 24Ore parla infatti della figura del “prosumer”, figura a metà tra produttore e consumatore e figura cardine nel modello CER.
Il progetto si rivela perciò un cavallo di battaglia per le più grandi aziende energetiche, che stanno spingendo prima di tutto verso un’educazione energetica. Si incentiverà sempre più a consumare ciò che si produce, grazie ad incentivi che premieranno chi riuscirà ad avvicinarsi di più, come curva di consumo, alla propria curva di produzione.
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