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Riccardo Nappo

Comunali tra conferme e novità

Come sappiamo, le elezioni europee tenutesi l’8-9 giugno hanno rappresentato un momento cruciale per la politica italiana ed europea.

Giorgia Meloni consolida la sua posizione di leadership sia in Italia che in Europa ottenendo il 28,81% dei voti ed a sinistra Elly Schlein guadagna un po di terreno arrivando al 24%.

Deludono Renzi e Calenda che non superano lo sbarramento, mentre Alleanza Verdi e Sinistra di Fratoianni e  Bonelli si piazzano al 6,8% facendo eleggere l’attivista della sinistra dei centro sociali Ilaria Salis.

Male la Lega che non arriva neanche al 10% che elegge tra le proprie fila il Generale Vannacci mentre, il Movimento 5stelle registra un vertiginoso crollo delle preferenze che aprirà sicuramente un forte dibattito al proprio interno sulla guida di Conte.

Bene Forza Italia che conferma l’apprezzamento del lavoro di Antonio Tajani come Ministro degli Esteri.

Fatta questa piccola analisi dei risultati a livello nazionale, spostiamoci ad esaminare attraverso qualche numero la zona della valle del sacco.

 

ARTENA

Ad Artena, mentre alle elezioni europee Fratelli d’Italia triplica il Partito Democratico e si conferma prima forza politica con oltre il 42% dei consensi, alle comunali la candidata di centrosinistra Silvia Carocci viene eletta sindaco con 4.266 voti (il 54%) battendo con ampio margine i concorrenti Ilenia Vicidomini (1.637 voti), espressione del Sindaco uscente Felicetto Angelini e buona parte della sua maggioranza, Tamara Latini (1.476 voti), sostenuta dal Presidente Rocca, dal Ministro Lollobrigida e da tutto lo stato maggiore regionale di Fratelli d’Italia, e Davide Corsetti (482 voti).

 

CARPINETO ROMANO

Stefano Cacciotti Sindaco di Carpineto Romano

A Carpineto Romano il sindaco uscente e consigliere metropolitano Stefano Cacciotti viene confermato alla guida della città con una vittoria nettissima sul concorrente Niccolò Cacciotti, al fianco del quale in campagna elettorale erano scesi in campo tutti i big del PD regionale, Nicola Zingaretti, Daniele Leodori, Emanuela Droghei, Michela De Biase con addirittura l’assessore al bilancio dell’Emilia Romagna Paolo Calvano: 439 i voti di scarto tra i due. Evidentemente i cittadini di Carpineto hanno molto apprezzato il lavoro del giovane Sindaco ed astro nascente del centro destra locale che nel corso della passata consiliatura ha riqualificato l’intera città dando il via a tanti cantieri per poi andare a valorizzare la parte  dei monti Lepini di propria competenza -principalmente il Pian delle Faggetta- diventata meta di numerose visite ed escursioni da parte di turisti ed appassionati del settore.

Le europee, invece, confermano lo stato di salute delle regionali dello scorso anno da parte dei due principali partiti, con il Pd in testa al 33% e Fratelli d’Italia a seguire con il 30%.

 

GORGA E GAVIGNANO

Ivan Ferrari Sindaco di Gavignano

Completano il quadro delle elezioni amministrative dell’area vasta Valle del Sacco-Monti Lepini i comuni di Gorga e Gavignano: nel primo viene confermato il sindaco uscente Andrea Lepri che, “sfidato” da tre liste civetta composte da candidati senza nessun legame con il paese dell’Osservatorio Astronomico e provenienti da tutta Italia, ottiene il 97% dei consensi.

Andrea Lepri Sindaco di Gorga

Nel secondo stravince Ivan Ferrari, anche lui sindaco uscente, che con il 79% dei suffragi stacca di quasi 800 voti il candidato di Gavignano Domani Americo Mastronardi, al quale non è bastato il sostegno in apertura di campagna elettorale di autorevoli esponenti regionali e nazionali di Fratelli d’Italia che, se non altro, possono consolarsi con lo straordinario risultato ottenuto dal partito alle elezioni europee che, con il 40%, ha praticamente doppiato il Partito Democratico. Da segnalare, la rielezione di Mauro Campanello e l’ingresso in consiglio comunale di Alessio Sinibaldi che cercheranno di sicuramente di incalzare il sindaco con un’opposizione decisa per poi sferrare l’attacco tra cinque anni.

COLLEFERRO

Il dato delle europee nei comuni non impegnati nella tornata elettorale delle amministrative restituisce risultati che dovrebbero imporre una riflessione approfondita e una seria analisi da parte dei quadri dirigenti.

Partiamo dalla città più importante che è Colleferro, dove la coalizione di centrodestra a guida Fratelli d’Italia (primo partito della città con il 31%) raggiunge i 3.664 voti complessivi e compete con il fronte progressista che, trainato da un Pd al 28%, con Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle tocca quota 3.724 voti. Sopra la media nazionale il “vecchio” Terzo Polo che, con i 500 voti di Stati Uniti d’Europa e Azione, supera di poco il 6%.

Sono gli effetti del cosiddetto “voto personale”, diversità tendenziali sempre esistite nei voti locali dove il cittadino si esprime non tanto sul partito di appartenenza quanto più sulla persona. Altrimenti come sarebbe possibile che una coalizione che attualmente si trova alla guida di governo regionale e nazionale e che continua ad essere maggioritaria, poi ha difficoltà nelle elezioni locali? Probabilmente andrebbe aperta una riflessione sull’opportunità di un ritorno a partiti autenticamente democratici, partecipativi e collegiali che premino non solo la militanza, ma anche la qualità, l’autorevolezza, il radicamento e la competenza per favorire una maggior crescita e radicamento della classe dirigente.

 

PALESTRINA

Medesimo discorso per Palestrina, last but not least. Gli eredi dell’antica Preneste sono stati chiamati alle urne per rinnovare Sindaco e consiglio comunale dopo un anno di commissariamento a seguito dell’harakiri del centrodestra che portò alla caduta dell’Amministrazione Moretti.

A fronteggiarsi al ballottaggio sono stati Igino Macchi, candidato del Pd, e Giuseppe Cilia, sostenuto da Forza Italia, Noi Moderati e due civiche con vittoria schiacciante di Macchi con il 58% . Terza posizionata Eleonora Nuvoli, candidata fortemente voluta da Fratelli d’Italia, sostenuta anche da Lega e UdC e fuori dai giochi nonostante Fratelli d’Italia alle elezioni europee abbia totalizzato 4.543 voti (il 40,3%), segnando un nuovo primato nella città prenestina e doppiando praticamente il Partito Democratico.

 

SEGNI

A Segni, Fdi viene riconfermato come primo partito con il 34,4% dei voti (ben il 6% al di sopra della media nazionale) mentre il Pd si ferma al 29.11%.

 

VALMONTONE

Valmontone, dove cambiano i rapporti di forza visto che il Partito Democratico perde il primato delle scorse elezioni regionali in favore di Fratelli d’Italia, ora prima forza politica della città per una manciata di voti (9 precisamente, 1.547 a 1.538).

Decisivo probabilmente il mancato sostegno da parte dell’ex sindaco Alberto Latini, in rotta di collisione con il Pd, uscito insieme alla consigliera Zianna dalla maggioranza Bernabei durante un infuocato Consiglio comunale del 20 giugno e schierato alle elezioni europee in sostegno di Marietta Tidei e la lista Stati Uniti d’Europa, protagonista infatti di un ottimo risultato con 442 voti e l’8,5%.

 

ASTENSIONISMO

Come ultimo da considerare il triste dato dell’assenteismo generale arrivato al 51%. Praticamente rappresenta il più grande partito italiano poiché più di un italiano su due non è andato a votare. È una massa di persone alla quale sembra che partecipare alle scelte politiche non interessa più.

C’è da dire che le elezioni europee, quasi ovunque, hanno sempre registrato una minore affluenza rispetto alle politiche, forse in ragione di una scarsa consapevolezza del peso del Parlamento europeo.

Comunque, sarà una bella sfida per tutti i partiti ricucire lo strappo tra il Palazzo ed il popolo magari iniziando proprio dalla riflessione a cui facevamo riferimento prima. Nessuno conosce bene quella che potrebbe essere la ricetta per risolvere il problema, forse, ci vorrebbero meno decisioni top down, meno influencer della politica e riportare tra la gente le varie discussioni con maggiore serietà e qualità per quello che riguarda le argomentazioni.



 

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